Antefatti
Un luglio capriccioso scombina un po' i miei d'arrampicata e riesco a fare poche uscite su vie da proteggere e per di più su dolomia o calcare... come andrà sulle mitiche fessure Ammericane?
Il Programma (rispettato senza intoppi)
Partenza da milano con Paolo, arrivo a Vancouver, 1 giorno di visita alla città, trasferimento a Squamish, poco più di 1 settimana di scalata, si scende a Seattle, da qui io volo verso San Francisco, mentre Paolo va in Colorado al matrimonio di un amico. A San Francisco mi raggiunge lo stesso giorno Maurizio e facciamo 3 giorni a Lake Tahoe, torniamo insieme a San Francisco per prelevare Paolo, da lì ci spostiamo insieme a Tuolumne (Yosemite Park). Scaliamo poco più di una settimana e ritorniamo a San Francisco passando a vedere il Capitan. Trascorriamo gli ultimi 2 giorni a visitare la città e a smaltire la stanchezza. A Squamish e a Tuolumne siamo in tenda.
[Testi e foto di Giacomo Tagliabue]
Per Grazia Ricevuta
Volo Amsterdam Vancouver. Sono scomodamente seduto sul mio sedile e tra me e me penso che le prossime 9 ore non saranno una pacchia. Alla mia destra Paolo è in ansia da decollo. Il posto alla mia sinistra è vuoto, speriamo che non arrivi un armadio 2m x 2m. Una ragazza bionda, bella, molto bella, anzi bellissima, cioè un vero tocco di gnocca, appoggia la borsetta al sedile, mette il resto del bagaglio a mano nell'apposito vano mi saluta con un sorriso e si siede.
Immediatamente comprendo che Dio esiste e che le preghiere vengono sempre ascoltate.
Per Imbecillità Conclamata
La giovane alla mia sinistra si accorge che siamo Italiani, e mi dice che è stata a Torino, non ricordo più perché. Io prontamente rispondo con una sensazionale e articolata frase tipo “ah ok” e forse mezzo mugugno mal riuscito e torno a farmi gli affari miei (probabilmente stavo leggendo il Corriere della Sera o mettendo a posto le ricevute delle prenotazioni).
Povero e disgraziato che sono, miserabile e scellerato. Mi lascio sfuggire dalle mani un'occasione d'oro.
La bionda estrae dalla sua borsa una scatola di pasticche, ne prende una e, giusto il tempo di leggere mezzo articolo di politica interna sul Corriere, questa cade in un profondo sonno da cui si risveglierà a tratti per mangiare, senza rivolgermi la parola e io MUTO.
Ora so che Dio esiste e che finirò all'inferno per non aver coltivato il piccolo orto che gentilmente mi era stato donato. Mi appellerò all'infermità mentale...
Mi scusi, ma questa è Pechino, Shangai o Vancouver?
Arrivando nella capitale del British Columbia mi sarei aspettato di trovare una popolazione prevalentemente “bianca” per non fare troppi giri di parole. Percorriamo in auto la strada dall'aeroporto al nostro albergo, che è un po' fuori da Downtown. Guarda c'è qualche negozio con le insegne in cinese. Dopo un po' mi accorgo che quasi tutti i negozi hanno scritte prevalentemente in cinese e che il 90% della popolazione della zona è di origine asiatica. Invito tutti quelli che pensano che a Milano ci sia una massiccia immigrazione di gente proveniente dal lontano oriente a farsi un giro a Vancouver, dovrete cambiare la misura.
la fiamma olimpica di Vancouver
Squamish: A Side
Un fiordo si insinua tra monti interamente ricoperti di un fitto bosco di conifere. Le cime sono spruzzate di neve nonostante la quota bassa. L'acqua del mare da cobalto sfuma a verde torbido in prossimità della foce del fiume, che scorre sull'ampio fondovalle.
Pareti di granito a tratti scuro a tratti bianchissimo si innalzano dal mare e sovrastano l'imbocco della valleata. Il loro aspetto è severo al mattino quando sono in ombra o quando il cielo diventa grigio, ma al pomeriggio, baciate dal sole, chiedono solo di essere scalate.
Le fessure sono stupende, lunghe, dei veri viaggi verticali.
in azione agli Smoke Bluffs, la falesia cittadina
la valle e in fondo il monte Garibaldi
Exasperator, una delle migliori fessure della vacanza
Squamish: B Side
All'idillio, va aggiunta una Highway non grande, ma piuttosto trafficata unico collegamento verso nord della zona e un doppio elettrodotto posti nell'unico punto dove potrebbero essere costruiti: in quei 200m di terra non troppo verticale tra il mare e le pareti. C'è poi l'area portuale dove viene ammassato il legname tagliato e lasciato a macerare in acqua.
Il campeggio è posto proprio sotto al Chief (la perete principale) ed è a 100m scarsi dalla highway e a 50m dai pali dell'alta tensione. La foresta è subito fitta e selvaggia, ricca di animali, tuttavia non si riesce proprio a dimenticare quanto l'uomo ha costruito a pochi metri. Le auto americane inoltre sono piuttosto rumorose, specie quei fantastici pick-up di inutili e sproporzionate dimensioni che vanno tanto di moda e il ronzio dell'autostrada di giorno è costante.
Elogio al cesso
Pensando al water di casa, al comodo asse su cui tutte le mattine appoggio le mie smilze chiappe, provavo un leggero ribrezzo a guardare quel box 2x2 da cui usciva un nauseante olezzo. Entrato alzavo l'asse e una zaffata più intensa penetrava fino al cervello. Per me, abituato al mio bel cessetto, alla carta triplo velo e al pozzetto antiodore, l'orrenda latrina era veramente un posto dove ogni umano stimolo si bloccava per il gran ribrezzo.
Una cosa era stupefacente la tazza (che consisteva in un semplice cilindro sopra l'abisso) e il pavimento erano perfettamente puliti. In Canada tutti centrano il buco a quanto pare.
Ma si sa: se al cuor non si comanda, altrettanto non si può fare con stimoli ben più profondi e viscerali. Così sprezzante del pericolo ho aggiunto la mia dose quotidiana di prodotto BIO a quella degli altri campeggiatori.
Ad ogni modo ho ancora tanta strada da fare. I guru del campeggio entravano in bagno a piedi nudi, io continuo a usare le ciabatte anche in casa.
bagni: sono quelli di lover's leap, ma sono costruiti alla stessa maniera in tutti i parchi del nord america che abbiamo visitato
Non siamo mica gli americani che loro possono incastrare le mani
La sintesi dell'arrampicata in fessura. Finché si tratta di cacciar dentro le dita tutto bene, ma quando le cose si fanno un po' più larghe iniziano le vere sfide, per me almeno. Così scopri che gli amici veri, quelli che ti danno fiducia, sono quelli più piccoli un po' mutilati, con solo 3 zampette o i loro cugini appena più grandi. Diffidare invece categoricamente dei parenti più grandi che si distinguono perché indossano i colori primari, ti servono sempre in zone maledettamente ostili. Poi se devi chiamare il nonno, quello obeso e bello incanutito, lì è pianto e stridor di denti. Quando neanche il nonno è sufficiente puoi chiaramente vedere il demonio porco, là sul fondo, che ti attende impaziente.
4 bastano
è il numero impressionante di tiri che mediamente ho fatto in vacanza, sia che si trattasse di falesia trad, sia che si trattasse di vie multipitch. Nei giorni di maggiore fermento penso di aver toccato quota 7 forse 8 però sono anche riuscito a fare un 2 e un 3.
Lover's Leap
La parete si trova in un punto un po' anonimo della valle che dalla pianura porta a Lake Tahoe. Dalla distanza l'effetto visivo non è accattivante, la parete sembra piuttosto bassa e discontinua; inizio a dubitare d'aver speso proprio male i soldi del biglietto aereo. Invece passo dopo passo ti accorgi che una fitta ragnatela di dikes ammanta l'intera parete e fessure verticali la solcano dalla cima alla base. Tutto è facile e divertente per me che sono alto e arrivo comodamente da una sporgenza all'altra. Relax completo.
eagle lake. Per un monotiro...
Tuolumne Meadows
Non ho ancora ben memorizzato come si scrive, tuttavia, lo confesso, il posto ha ripagato di gran lunga il biglietto aereo. Certo un dolomitista potrà sorridere di fronte a questi cacherozzi di granito alti poche centinaia di metri per metà spianati e per metà più verticali. Il posto è però grandioso, aperto, belle viste, una dimensione diversa rispetto alle nostre alpi così compresse e verticali. Linee morbide con qualche taglio netto qua e la. Prati verdi e tanto bosco di conifere. Nel lago si può fare il bagno e una bellissima spiaggia di sabbia ti fa sognare l'oceano mentre sei quasi a 3000m.
Poi ci sono i knobs. Penso di aver socializzato molto con loro, abbiamo parlato tanto mentre eravamo soli lontano dall'ultima protezione. Certo di alcuni non ho potuto fare conoscenza per codardia, ma loro son lì mi aspettano, come quelli della Valle.
Paesaggi e Natura
in viaggio per Tuolumne in lontananza il Mezzo
Climbers in action
Fairview Dome Lucky Streaks: compiacimento (per la cordata di ragazze che ci tallona, noi muti)
Daff Dome: Crescent Arch this is AWKWARD
3rd Pillar of Dana the last pitch
Volare su friend
Succede e, dato che sono ancora vivo, direi che tengono.
Resting
Il campeggio a Tuolumne ha avuto un impatto devastante sulla pelle delle mani. L'aria secca ha inaridito le dita e tanti piccoli taglietti hanno reso dolorosa la scalata. Dopo qualche giorno di sofferenza ripagato da splendide giornate al sole, avvistate le prime nubi decidiamo di calare le braghe e visitare Mono Lake, la zona di Mammoth e farci un bagno nelle Hot Springs.
Il lago, ben visibile anche dalla cima del Third Pillar of Dana (una delle migliori salite della vacanza), è uno di quegli ecosistemi strambi che rendono varia la nostra terra. Si scende dalle Sierras verso est e si giunge su un altopiano desertico dove fa bella mostra di se questo lago salato. A parte la città di LeeVining (4 case e qualche motel/alberghetto) non c'è nulla, a parte il lago da cui emergo a tratti stalattiti (una volta erano sommerse, ma hanno prelevato acqua dal lago e sono emerse).
Continuando a sud ci siamo fermati per fare 3 tiri in una falesietta vicino a Mammoth (mezz'ora di stradine sterrate in mezzo al nulla), posto spettacolare.
Infine un bagno caldo nelle sorgenti d'acqua calda le Hot Springs, era un po' di giorni che avevo scarsi rapporti con l'acqua e l'igiene personale. Qui il paesaggio è veramente quello della grande america dei film western.
Japan terror
Ultimo giorno di scalata, un po' fiacchi e un po' ammaccati ci buttiamo su una via corta e facile: West crack per poi uscire su Blown away. Davanti a noi un uomo del Far East si prepara a partire, su alla sosta sono già in 4. Evidentemente una cordata da 3 e una da 2. Non importa, c'è tempo e possiamo aspettare; voglio solo farmi un'ultima nuotata al tenaya lake prima di tornare in città.
La sosta è 40m sopra la nostra testa, in campo aperto e si comunica senza troppi sforzi. Il tipo urla 2 comandi in lingua a noi sconosciuta e decidiamo arbitrariamente che quello è giapponese.
Da questo momento inizia una serie di esilaranti teatrini messi in scena dal gruppo di giappi che ci precede.
Si incomincia con il tipo alla base che estrae una radio di tasca per parlare con quelli in sosta, quindi parte con scalata incerta. Ora c'è un grappolo di 5 che intasa la prima sosta. Riparte finalmente uno per il secondo tiro. Mette qualche staffa per fare il primo tettino (5.8) e poi sale fino in sosta. Prova a partire la seconda di cordata, mai vista una roba così. La poveretta si dimena, si contorce e viene regolarmente disarcionata. Dopo numerosi tentativi riesce nell'impresa e continua lenta ed incerta nella scalata. Arrivata in sosta, parte il secondo, quindi il terzo ed infine il quarto: tutti rigorosamente da 2. L'ultimo che ha il compito di pulire la via, ma che non è molto più agile dei suoi predecessori, lascia un dado con rinvio e staffino sul primo passo. Poi perde il cava nut. Lasciato un po' di spazio tra noi e loro mi avvio per il secondo tiro. Giunto circa in sosta mi accorgo della tremenda strategia di conquista messa in atto dai giapponesi. Il primo è già all'ultima sosta, recupera il secondo, nel frattempo il terzo dà corda al secondo e recupera il quarto, il quinto aspetta 2 soste sotto. Una cosa così non la si vedeva dai tempi di Cassin sul Badile.
Complessivamente recupero 3 nut, 2 rinvii e 2 cordini/staffini, che troppo cavallerescamente gli restituisco giunto in cima.
Pure la doppia dalla cima non va meglio, per fortuna c'è un grosso albero vicino alla sosta.
Finalmente posso andare a farmi il bagno.
Yosemite
La valle mi ha un po' deluso. Sarà che il Capitan visto da sotto non si capisce quanto è alto, sarà che l'half dome è invece un po' troppo in fondo, sarà che il trenino stile Gardaland pieno di ciccioni toglie un po' di poesia, sarà che pure noi non siamo neanche scesi dall'auto, sarà che venivamo da un posto magnifico, saranno quei campeggi che sembrano la tendopoli del lazzaretto dei Promessi Sposi, sarà che se vai in un posto e non ci puoi scalare lo ridimensioni per non mangiarti le mani, sarà che il mito crolla appena diventa reale...
A San Francisco c'è un tempo di merda: freddo e nebbia fissa.
Ripetiamo il mantra per diversi giorni prima di ritornare in città per gli ultimi 2 giorni di vacanza. La sentenza era stata proferita dopo ben 2h di permanenza spalmate in 2 giorni diversi quando abbiamo ritirato l'auto e ripreso Paolo.
Infatti abbiamo goduto di 2 giorni di bel sole, una fredda brezza che porta via la calura e niente nebbia.
Ah se vi capita consiglio il Greentortoise hostel. Posto molto friendly per giovani viaggiatori, tra chinatown e il quartiere italiano, nella via dei locali a luci rosse.
una chiesa ticinese nel cuore della metropoli
Un mezzo intelligente made in USA
I maligni sostengono che le dimensioni e l'appariscenza dell'auto di un uomo sono inversamente proporzionali alle sue doti sessuali... vorrei fare un'intervista a 100 donne nord americane.
un mezzo intelligente made in USA
un mezzo intelligente made in USA
un mezzo intelligente made in USA
un mezzo intelligente made in USA
Cosa è mancato alla vacanza...
magari un po' meno stagionata e rinsecchita
[Testi e foto di Giacomo Tagliabue]
bravo Giacomo mi ha fatto ridere un sacco sto racconto :)
Scritto da: donny | 09/13/2011 a 04:21 p.
grazie donny, era quello che speravo ;)
Scritto da: Giacomo | 09/14/2011 a 09:42 m.
Queste non sono cose che uno può leggere (né foto che uno può vedere) di primo mattino entrando al lavoro...
Bella ragazzi...
Scritto da: gianni battimelli | 09/20/2011 a 08:57 m.
Bel viaggio, e bella cronaca :)
Scritto da: funkazzista | 09/20/2011 a 11:40 m.
Grande jack!!!
Bello....comunque tutto si conclude con u pilu eh?
Scritto da: Claudia | 09/22/2011 a 09:12 m.