Non è importante aprire molte vie, ma parlare molto di quelle fatte
[Georges Livanos]
Prima di tutto, il nome. Le persone normali fanno una via, poi (o magari durante) ci pensano e le danno un nome. Io no. Nel 1975 avevo compilato (e tenevo aggiornato) tutto un elenco di nomi che mi piacevano, da dare in futuro a ipotetiche vie "da fare". Quel foglietto ce l'ho ancora. Oltre a Hellzapoppin' (prima della lista) c'erano nomi come California Dreamin', Ombre rosse, Il pazzo e il pendolo, L'olandese volante, Eldorado, Cuba libre, La forza sia con voi, Alto gradimento, Tempi moderni, Via col vento e simili deliri. Come si vede, alcuni di quei nomi sono davvero diventati delle vie (e all'apertura di alcune ho anche partecipato: no, Tempi moderni no). Un nome aveva anche già associata la via cui avrebbe dovuto essere assegnato: Gaeta spigolo diretto: Fuga senza fine. Molto più bello di Spiderman, diciamo la verità. Però lo spigolo diretto di Gaeta non l'ho fatto io ma Max, che allora si chiamava Spiderman, ed è venuta fuori Spiderman. Vabbè, non divaghiamo.
Sulla grande parete a destra della via dello spigolo non c'era niente. Ma qualcuno tramava nell'ombra...
L'idea. Sulla "Guida delle palestre laziali" di Gino Pietrollini (1971) c'era una sfocata fotografia della parete di Gaeta vista dal mare. Nonostante la cattiva qualità dell'immagine, si individuavano bene degli strati orizzontali che partivano a destra del terrazzino e sembravano permettere una progressione in traversata fino a raggiungere un netto diedrone che saliva verso destra. Più in alto non si capiva granché, ma ce n'era abbastanza per stimolare la fantasia.
Quella foto mi aveva titillato l'uzzolo arrampicatorio, e questo aveva partorito un progetto che era diventato un'idea fissa. Il nome c'era già, la linea era tracciata (su una foto sbiadita, senza avere mai visto la parete per davvero), bisognava solo andare e salirla. Anzi, per cominciare, da salire c'era assai poco, bisognava attraversare. E, prima di cominciare, trovare qualcuno da attaccare all'altro capo della corda.
Me la sto prendendo comoda, eh? Ho già scritto un romanzo, e ancora non si sono messe le mani sulla roccia. Ma quelli erano tempi tranquilli, le cose si facevano con calma. Il seguito, quindi, alla prossima puntata...
Gianni Battimelli
(continua)
L'importante di una 'via' è soprattutto il nome ...
grandissimo Batt.
Scritto da: Stefano Lovison | 04/14/2011 a 01:14 p.
ti stai preparando psicologicamente per andarla a ripetere?
tiè... guardati un po' di foto
http://robuzz1.altervista.org/hellzapoppin/
:-)
Scritto da: buzz | 04/14/2011 a 01:32 p.
me le ricordo ste foto ... con le unghie da decespugliatore di Arfio ;-))
Scritto da: Stefano Lovison | 04/14/2011 a 01:46 p.