Dicono che ci sia il buco nell'ozono.
Che la temperatura media della Terra continui a salire.
Che il livello degli oceani si stia alzando.
Che la Terra, fra un po', diventerà un immenso deserto.
Dicono.
Sta di fatto che adesso il ghiaccio ce l'abbiamo ancora.
E abbondante.
Tant'è vero che qualcuno, lassù nello spazio lontano, pare se ne sia accorto.
E lo sta venendo a cercare.
Senza che quasi ce ne rendessimo conto.
Ricordo che ci stavamo avvicinando ad una colata; era una fredda mattina invernale ed il sole non era ancora sorto. Ad un tratto il cielo si popolò di strane turbolenze: per un po' rimanemmo affascinati a guardare quella spirale, ma quando essa si riassorbì tornammo ai nostri iniziali propositi ed incominciammo a salire, ignari di quel che ci attendeva.
Durante la salita, quando ormai si era fatta luce, successe di nuovo.
Stavolta il cielo si oscurò ed una nuova turbolenza sembrò spazzarlo dall'orizzonte allo zenith, sbucando dalla cima della cascata come un'onda gigantesca.
Rimanemmo come inebetiti a fissare quello spettacolo incredibile, spaventoso ed affascinante allo stesso tempo.
Muti ci guardammo negli occhi, quegli occhi in cui ancora scintillavano i riflessi della tempesta celeste. Nessuno ebbe il coraggio di avanzare ipotesi, e nemmeno di parlare dell'accaduto. Pensavamo di essere stati vittime di un'allucinazione collettiva.
Come potevamo immaginare di essere stati testimoni dell'apertura e della successiva chiusura di un varco spazio-temporale?
Lo capimmo solo a posteriori.
Come avremme potuto spiegare in altro modo l'apparizione di un disco volante sulle nostre teste?
Gli alieni fecero il loro sbarco sul nostro pianeta, e si capì fin da subito ciò che bramavano: il ghiaccio!
Avevano un aspetto repellente e pronunciavano suoni incomprensibili, ma sul ghiaccio ci sapevano davvero fare! Nonostante qualche piccolo problema con le usanze terrestri
ed i conseguenti incidenti di percorso dovuti agli spazi di manovra troppo esigui per parcheggio delle astronavi!
Solo una cosa li metteva in seria difficoltà: il ghiaccio sottile!
Ma che cosa cercavano nel gelido elemento?
Perché erano venuti fin qui sulla Terra ad affondarvi lame rotanti ed alabarde spaziali?
Non sapevamo come risolvere questi interrogativi; tuttavia non potemmo fare a meno di constatare che strane ed arcane presenze si manifestavano al loro passaggio in quegli elementi naturali che così bene pensavamo di conoscere.
Con orrore crescente assistemmo alla nascita - o al risveglio - di forme di vita sempre più spaventose, che dall'interno del ghiaccio si affacciavano sulla superficie richiamate dalla presenza aliena attraverso misteriosi rituali.
Non potevamo dire se a prendere vita fossero le cascate stesse oppure esseri che avevano trovato nel ghiaccio un rifugio fino a quel momento sicuro.
Le alabarde spaziali si abbattevano senza pietà sulle colate, e noi non potevamo fare a meno di chiederci perché gli alieni si accanissero così crudelmente sulle creature che essi stessi avevano risvegliato.
Sembravano divertirsi un mondo a massacrare quelle forme di vita apparentemente così indifese.
Alla fine capimmo (o credemmo di capire).
La cascata, sotto i colpi degli alieni, si aprì... letteralmente. Si spalancò una voragine che sembrava una bocca aperta. Uno di loro (il loro capo?) li chiamò a raccolta, ed essi si inabissarono nelle fauci aperte della cascata.
Lasciarono dietro di sé alcuni strumenti ed un libro, quella che presumibilmente era stata la loro guida durante l'impresa:
Ad un tratto venni colpito come da una rivelazione: ecco il senso di tutto ciò!
Si erano persi nei loro vagabondaggi interstellari, avevano perso la connessione spazio temporale ed erano stati costretti ad inventarsi un modo inconsueto per aprire un nuovo varco nello spazio-tempo e proseguire il loro viaggio!
In quel preciso istante capii che per noi il modo di affrontare il ghiaccio non sarebbe mai più stato lo stesso.
I più si sarebbero ritirati, spaventati dalla possibilità di risvegliare quelle allucinate e misteriose creature.
I pochi temerari, invece, avrebbero avuto un pensiero fisso a guidarli: aprire di nuovo quel passaggio spazio-temporale e varcarlo alla ricerca di nuovi mondi.
I vagabondi dello spazio ci avevano indicato la via.
(foto scattate, elaborate e gentilmente concesse da Jaguaro alias Ludmillo Jaguarazzi alias Felix alias... mboh!)
grande il Jaguaro ... ;-))
Scritto da: Stefano Lovison | 03/08/2011 a 12:55 p.
ahahahahahah
bello anche il racconto
Scritto da: Jag | 03/08/2011 a 02:28 p.