Prima o poi il momento doveva arrivare.
Il momento di parlare di Yosemite, dico: uno dei luoghi più mitici per l'arrampicata.
Da molti definito la culla dell'arrampicata moderna, senza dubbio è un luogo da cui proviene molto del modo di andare per rocce di oggi.
Ve lo faccio presentare da Reinhard Karl, che nel suo ormai introvabile "Yosemite" (edizione italiana Dall'Oglio, 1986) racconta della scoperta di questo luogo meraviglioso e magico, così diverso - nell'aspetto e nelle abitudini dei suoi abitanti - da tutto ciò che c'era in Europa.
Testo e foto tratti da "Yosemite", di Reinhard Karl
II mattino dopo vedo finalmente la montagna dei miei sogni, El Capitan, giallo dorato, gigantesco, semplicemente bello. Che colori! Siamo seduti sulle sponde del Merced River, i piedi nell'acqua, e facciamo colazione. Enormi sequoie, verdi e vive oppure scheletri carbonizzati dai fulmini, si ergono verso l'alto. Poi c'e solo il cielo azzurro e l'infinito della parete di granito dorato. Se questa è oro, allora ogni arrampicatore è un re.
The Nose, questo magnifico pilastro alto mille metri, divide la montagna in una parete sud-ovest e una parete sud-est, simili alle due ali di un enorme animale preistorico.